Terzo pareggio consecutivo e secondo posto che si allontana
sempre di più per il Maddalene che non riesce a ritornare alla vittoria contro
la formazione del Motta.
Giornata soleggiata e temperature estremamente rigide.
L’undici di Montini sceso in campo: Lucchini, Bruni, Peruzzi, Bedin, Cecconi,
Cestonaro, Marchesini, Martinello, Arcaro, Beni, Trevisan.
Modulo classico per i padroni di casa che vogliono imporre
il proprio gioco e dare peso alla manovra d’attacco.
La partita parte però blanda, poche le occasioni nei primi
minuti di gioco da entrambe le parti. La manovra si dimostra difficoltosa per
entrambe le squadre che non riescono a trovare i giusti meccanismi per
sbloccare il risultato. Ci riesce il Maddalene, che sul finire del primo tempo
inizia a premere sull’acceleratore. Ottima azione corale, Marchesini scende sul
fondo e mette in mezzo un preciso cross sulla testa di Arcaro che si fionda
prepotentemente sulla palla e insacca alle spalle del portiere avversario.
Termina così il primo tempo sul parziale di 1 a 0 per i
padroni di casa, pericolosi soprattutto con i tiri da fuori area di un
Cestonaro dal piede caldo il quale però non trova mai impreparato il portiere
del Motta.
Nel secondo tempo si rivede quanto visto nei primi 45 minuti,
con il Maddalene che tenta di aumentare il numero di reti e il Motta che tenta
saltuariamente la sortita vincente per il pareggio.
Pareggio che arriva a metà del secondo tempo. L’arbitro vede
un rigore che a parere di molti è letteralmente “inventato”. Pallone che sbatte
sul braccio di Bedin, completamente adiacente al corpo.
L’undici di Montini non può che accettare le decisioni
arbitrali sperando nel miracolo di Lucchini. Miracolo che non avviene e
pareggio degli ospiti.
Nonostante i diversi tentativi dei padroni di casa di
riagguantare il pareggio, la partita termina in parità.
Delusione tra i volti dei giocatori di casa che per la terza
partita consecutiva non riescono a portare a casa il bottino pieno ma si devono
accontentare di un pareggio. Pareggio che fa invece onore al Motta che mai si è
data per vinta e che ha messo in campo
più forza d’animo dei padroni di casa.